Cosa Tratto

Integrazione e coesistenza intergenerazionale

Oggi, nelle organizzazioni, possono convivere fino a cinque generazioni diverse, ognuna con i propri valori e sensibilità. Questa diversità rappresenta una sfida complessa da gestire, ma anche una straordinaria risorsa. In un contesto in cui il cambiamento è rapido e spesso impegnativo, la capacità di trovare soluzioni innovative diventa essenziale.

L’intergenerazionalità è un valore imprescindibile per le organizzazioni che vogliono essere sostenibili nel tempo. Ed è proprio su questo aspetto che oggi concentro maggiormente il mio lavoro nelle aziende.

Non esiste una formula universale per gestire, coinvolgere e trattenere un team composto da persone di generazioni diverse. Esistono, però, strumenti che possono facilitare il dialogo e la collaborazione tra colleghi con età ed esperienze differenti. Il primo passo per chi gestisce team intergenerazionali è riconoscere le diverse aspettative e i valori dei propri collaboratori, adattare il proprio stile di leadership e creare un ambiente sicuro, in cui la freschezza delle idee dei più giovani possa integrarsi virtuosamente con l’esperienza e la conoscenza di chi ha una carriera più lunga alle spalle.

Nuove generazioni

Per quanto qualcuno continui a pensare che le generazioni non esistano, non si può negare che colleghi di età diverse dalla nostra presentino per l’appunto delle diversità.

Crescere in un’epoca segnata dal secondo dopoguerra, dall’atterraggio del primo uomo sulla Luna, dalla caduta del muro di Berlino o dall’evoluzione digitale ha un impatto profondo. Ogni periodo storico modella i valori e le prospettive della generazione che in quel momento si sta formando e approcciando al mondo.

I Millennials e i Gen Z sono ormai una realtà consolidata nel mondo del lavoro, portando con sé nuove aspettative e ambizioni che le organizzazioni devono considerare se vogliono coinvolgerli in modo efficace.

I giovani sono come diamanti grezzi che necessitano di una figura esperta in grado di far emergere il loro potenziale, rendendolo utile all’organizzazione. Nella mia attività di formatore, facilitatore e consulente, mi occupo di accompagnare da un lato il processo di valorizzazione dei talenti all’interno delle organizzazioni, e dall’altro di aiutare le stesse a diventare autonome nel coltivare il talento che rappresenta il loro futuro.

Sono anche docente universitario a contratto e collaboro con scuole superiori per progettare iniziative che avvicinino i giovani al mondo delle organizzazioni.

Leadership development

Molti associano la leadership a competenze, ruoli organizzativi, status o tratti della personalità. Io preferisco considerarla come una disposizione d’animo, un “state of mind”. La leadership, infatti, è la consapevolezza di essere al servizio della realtà che ci circonda, sia essa un’organizzazione o la comunità in generale, seguita dalla decisione di agire in maniera consapevole e responsabile.

Viviamo ormai da anni una crisi di leadership a tutti i livelli e in tutti i settori. Per questo mi unisco a chi vede la necessità di diffondere una cultura e una pratica di leadership development, specialmente tra i “diamanti grezzi”, i più giovani che si preparano a mettersi in gioco come leader. Leader infatti non si diventa dall’oggi al domani: la leadership è un processo personale e sociale che, prima che con lo sviluppo di competenze, ha a che fare con la propria identità di leader.

Mi occupo di progettare e realizzare percorsi di leadership development per organizzazioni che desiderano investire nelle persone chiamate a ricoprire ruoli di responsabilità. Sono particolarmente coinvolta in iniziative che mirano a formare le nuove generazioni di leader, chiamate a guidare verso modelli di gestione più sostenibili.

Nel 2016 ho co-fondato LEAD Italia, un’associazione che si dedica al leadership development per i giovani.

Sviluppo delle soft skills

In un mondo che cambia ad un ritmo sempre più sostenuto e in cui i problemi da affrontare sono sempre più complessi, nessuno è indipendente nelle sue attività: siamo costantemente interconnessi. Per poter svolgere il proprio ruolo in un’organizzazione, oggi è fondamentale dedicare del tempo allo sviluppo di quelle competenze che rendono la relazione con il mondo esterno non solo possibile, ma anche efficace.

L’interdipendenza tra persone e organizzazioni rende le competenze “hard” quasi meno determinanti, soprattutto per chi ricopre o aspira a ricoprire ruoli di responsabilità.

Lo sviluppo delle soft skills, o competenze trasversali, non si limita alla partecipazione a un corso di formazione o alla lettura di un libro, sebbene questi possano rappresentare un buon punto di partenza. Il vero progresso si verifica quando queste competenze vengono vissute e integrate quotidianamente nel lavoro.

In particolare, l’aspetto che oggi considero più urgente da sviluppare nelle organizzazioni è la qualità delle relazioni. Competenze come la comunicazione efficace, lo sviluppo di una visione sistemica, la condivisione di punti di vista diversi, la ricerca di soluzioni innovative, la gestione delle riunioni e la definizione di priorità condivise sono fondamentali. Su queste aree, sono attivamente coinvolta in progetti di formazione e consulenza, sia per organizzazioni private che pubbliche, aiutando a creare ambienti di lavoro più collaborativi ed efficaci.

Gestione del cambiamento

Tutto cambia, sia all’interno che all’esterno di noi, così come all’interno di ogni organizzazione o comunità.

Tuttavia, il cambiamento non è sempre facile da accogliere, poiché richiede la capacità di gestire le criticità. Ogni fase di evoluzione, sia personale che organizzativa, porta con sé sfide diverse: gestire il cambiamento significa saper riconoscere e affrontare le opportunità e le difficoltà tipiche di ogni stadio evolutivo.

La gestione del cambiamento non dovrebbe essere un’attività da affrontare solo in corrispondenza di momenti decisivi nell’evoluzione di un’organizzazione, né relegata esclusivamente agli specialisti del change management.

Nel mio lavoro di consulenza e formazione, supporto le persone chiave all’interno delle organizzazioni affinché possano alimentare una cultura organizzativa che non solo accolga il cambiamento come un processo naturale, ma che coinvolga attivamente tutte le persone, sia quelle che operano direttamente che indirettamente, contribuendo così a un cambiamento condiviso e sostenibile.