“Non si nomina Bruno”. Talenti, profezie e aspettative.
I film della Disney a volte sono capaci di innescare riflessioni utili a chi lavora a servizio delle persone e delle organizzazioni
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I film della Disney a volte sono capaci di innescare riflessioni utili a chi lavora a servizio delle persone e delle organizzazioni
Per la prima volta nella storia, quattro generazioni lavorano fianco a fianco in azienda. Ma che fatica andare d’accordo!
Ci avviamo verso l’ultima parte dell’estate e per molti è tempo di fare ritorno in ufficio dopo le ferie.
Essere leader implica la capacità di non rendersi indispensabili. Invece, tante volte si fa fatica a separarsi dal “fare” e dedicare più tempo alla gestione di quelle persone che dovrebbero essere preposte al “fare”.
Lo sport può essere metafora della vita e molto può raccontarci della cultura dell’errore che è oggi più che mai indispensabile nelle organizzazioni.
Tante oggi sono le iniziative a favore dell’inclusione. Ma qual è la prima condizione perché l’inclusione possa realizzarsi davvero?
Le grandi dimissioni, le “great resignation”, sono un fenomeno che preoccupa molti imprenditori e manager.
Cosa farai da grande? Una domanda che ci insegue fin da quando siamo piccoli. Siamo sicuri però che questa sia la domanda giusta da farsi?
Un monologo di un attore può suggerire delle riflessioni sul tema dell’inclusione nelle organizzazioni.
Nulla e nessuno è fine a sé stesso. Gestire un’impresa significa creare valore internamente ed esternamente a sé.